Consigli utili per la scelta del mutuo che fa per noi e le nostre tasche.
La restituzione di un mutuo acceso per l'acquisto di un immobile può essere fatta a un tasso d'interesse variabile (basato, per esempio, sul tasso Euribor, quello usato dalle banche per prestarsi denaro fra loro) o a tasso d'interesse fisso (costante per tutta la durata del contratto).
Nel caso di mutuo a tasso variabile, tuttavia, si deve prestare attenzione anche allo spread, il ricarico percentuale applicato dalla banca sul tasso di riferimento. Non è possibile dire in assoluto quale dei due sia preferibile, perché la scelta dipende da fattori diversi che ognuno valuta in base alle proprie preferenze e alla propria situazione.
Chi vuole dormire sonni tranquilli sceglierà un mutuo a tasso fisso che, però, comporta un costo maggiore, visto che permette di assicurarsi contro rischi futuri. Un lavoratore a reddito fisso, ad esempio. per evitare brutte sorprese dovrebbe sapere con certezza quale sarà l'ammontare delle rate future del mutuo, che non dovrebbero mai superare 1/3 circa di quanto guadagna.
In questo periodo di crisi, caratterizzato da tassi prossimi allo zero. molte banche, però, contando proprio sul bisogno di certezza dei sottoscrittori, stanno cercando di aumentare i loro magri introiti grazie ai margini maggiori che è possibile ottenere erogando mutui a tasso fisso. Se questi tassi non fossero sufficientemente convenienti, quindi, si potrebbe anche pensare di approfittare dei più bassi variabili: è ragionevole pensare infatti, che possano mantenersi tali per i prossimi 2-3 anni (ma sarebbe un azzardo spingersi oltre, viste le molte fonti di incertezza sul futuro).
Si potrebbe così, per alcuni anni almeno, rimborsare a condizioni di favore una parte della somma presa a prestito, riducendo il capitale da restituire. Tale vantaggio, però, inevitabilmente ha un costo, dato dal rischio di aumento futuro dei tassi. Si dovrebbe quindi valutare fin da subito, anche utilizzando uno dei tanti programmi di ammortamento dei mutui disponibili su internet, che cosa potrebbe succedere nello scenario peggiore.Nel picco della crisi dell'area curo, per esempio, i tassi d'interesse hanno superato il 5 per cento, ma chi dice che le cose in futuro non possano andare anche peggio? Se, anche in queste ipotetiche, pessime, condizioni, si riuscisse a sostenere la rata dovuta per il pagamento del debito residuo senza superare la quota di 1/3 del proprio reddito, allora si potrebbe forse accettare il rischio (comunque sempre presente) legato alla scelta del tasso variabile.
Ma per evitare situazioni di incertezza futura c'è un'unica opzione: il tasso fisso.
Fonte: un articolo di Pompeo Della Posta, docente dipartimento di Economia e Management Università di Pisa - Tratto da Nuovo Consumo, gen/feb 2017
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