"Se in banca investiamo in un certificato di deposito che a un anno rende il 3%, sappiamo esattamente che cosa otterremo.
Tuttavia, molti investimenti, in particolari quelli azionari, generano tutta una serie di rendimenti, fra cui delle perdite sostanziali o dei guadagni straordinari.
Il ritorno che abbiamo quando mettiamo a rischio il nostro capitale sul mercato azionario è la possibilità di riscuotere dei rendimenti maggiori di quanto non otterremmo con un certificato di deposito in banca.
Con i titoli azionari ordinari solitamente valutiamo il nostro rendimento atteso facendo una media dei rendimenti registrati in passato, per poi sviluppare una gamma di possibili esiti intorno a quel dato rendimento atteso.
Se, ad esempio, investiamo nell'indice azionario di grosse aziende, stiamo con tutta probabilità valutando un rendimento annuale del 9% circa depurato dell'inlazione, come indica la media storica delle azioni delle grosse aziende nel corso degli ultimi 80 anni, stando alle registrazioni dell'SBBI.
Ciononostante, sappiamo anche che, in realtà, è insolito che un indice azionario di una grossa azienda frutti il 9% (negli ultimi 80 anni l'indice delle grosse aziende è rimasto entro l'1% di questo numero solo due volte)."
Tratto da quel bellissimo libro che si intitola: La grande depressione del XXI secolo, di Harry S. Dent. Jr.
Tuttavia, molti investimenti, in particolari quelli azionari, generano tutta una serie di rendimenti, fra cui delle perdite sostanziali o dei guadagni straordinari.
Il ritorno che abbiamo quando mettiamo a rischio il nostro capitale sul mercato azionario è la possibilità di riscuotere dei rendimenti maggiori di quanto non otterremmo con un certificato di deposito in banca.
Con i titoli azionari ordinari solitamente valutiamo il nostro rendimento atteso facendo una media dei rendimenti registrati in passato, per poi sviluppare una gamma di possibili esiti intorno a quel dato rendimento atteso.
Se, ad esempio, investiamo nell'indice azionario di grosse aziende, stiamo con tutta probabilità valutando un rendimento annuale del 9% circa depurato dell'inlazione, come indica la media storica delle azioni delle grosse aziende nel corso degli ultimi 80 anni, stando alle registrazioni dell'SBBI.
Ciononostante, sappiamo anche che, in realtà, è insolito che un indice azionario di una grossa azienda frutti il 9% (negli ultimi 80 anni l'indice delle grosse aziende è rimasto entro l'1% di questo numero solo due volte)."
Tratto da quel bellissimo libro che si intitola: La grande depressione del XXI secolo, di Harry S. Dent. Jr.
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