La Cina supera il Giappone e diventa la seconda economia del mondo.
Investe in Africa, aiuta l'Europa e compra bond Usa. E' l'inizio della fine dell'era americana?
E' in questa domanda la profonda inquietudine americana sul crescente potere economico della Cina, che oggi possiede la fetta maggiore del debito pubblico degli Stati Uniti.
Balzo del 10%.
Nel 2010 il prodotto interno cinese ha superato quello giapponese.
Gli Usa hanno un pil di 14.600 miliardi di dollari, l'Italia (settima economia del mondo) di 2.100 miliardi.
La Cina di 5.700.000.000.000 di dollari.
Gli Stati Uniti, scrive Johnnie Carson, assistente segretario di Stato per gli affari africani, non considerano la Cina una minaccia militare, di sicurezza o d'intelligence.
La Cina è un concorrente economico molto aggressivo e nocivo, senza alcuna morale.
Grazie alla globalizzazione, che paradossalmente doveve sancire la superiorità del mondo avanzato, la Cina emerge e già alla fine del 2010 diventa la seconda economia del mondo.
E, se l'euro entra in crisi, ecco che, grazie ai 2.650 miliardi di dollari di riserve monetarie, le autorità di Pechino dichiarano di essere pronte "con un'azione concertata con l'Ue e il Fondo monetario internazionale" a sostenere la stabilità finanziaria europea.
L'Occidente si smarrisce alla ricerca del proprio futuro dimenticando i paesi emergenti.
La Cina no: offre scambi commerciali, prestiti immediati e infrastrutture.
E non dà alcuna priorità alla democrazia.
Il regime comunista è oggi più trasparente, anche grazie alle prime manifestazioni internazionali, e la popolazione gode di maggiore libertà rispetto al passato, sebbene entro precisi limiti.
Investe in Africa, aiuta l'Europa e compra bond Usa. E' l'inizio della fine dell'era americana?
E' in questa domanda la profonda inquietudine americana sul crescente potere economico della Cina, che oggi possiede la fetta maggiore del debito pubblico degli Stati Uniti.
Balzo del 10%.
Nel 2010 il prodotto interno cinese ha superato quello giapponese.
Gli Usa hanno un pil di 14.600 miliardi di dollari, l'Italia (settima economia del mondo) di 2.100 miliardi.
La Cina di 5.700.000.000.000 di dollari.
Gli Stati Uniti, scrive Johnnie Carson, assistente segretario di Stato per gli affari africani, non considerano la Cina una minaccia militare, di sicurezza o d'intelligence.
La Cina è un concorrente economico molto aggressivo e nocivo, senza alcuna morale.
Grazie alla globalizzazione, che paradossalmente doveve sancire la superiorità del mondo avanzato, la Cina emerge e già alla fine del 2010 diventa la seconda economia del mondo.
E, se l'euro entra in crisi, ecco che, grazie ai 2.650 miliardi di dollari di riserve monetarie, le autorità di Pechino dichiarano di essere pronte "con un'azione concertata con l'Ue e il Fondo monetario internazionale" a sostenere la stabilità finanziaria europea.
L'Occidente si smarrisce alla ricerca del proprio futuro dimenticando i paesi emergenti.
La Cina no: offre scambi commerciali, prestiti immediati e infrastrutture.
E non dà alcuna priorità alla democrazia.
Il regime comunista è oggi più trasparente, anche grazie alle prime manifestazioni internazionali, e la popolazione gode di maggiore libertà rispetto al passato, sebbene entro precisi limiti.
Notizia tratta da: PANORAMA 6 gennaio 2011
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