In base ai dati forniti dal Ministero per lo Sviluppo, le parafarmacie esistenti in Italia sono ancora poche: circa 2200. Quindi, esiste un potenziale mercato molto appetibile.
Cosa è possibile vendere all’interno di una parafarmacia:
- Medicinali industriali non soggetti a prescrizione medica;
- Farmaci vendibili senza obbligo di ricetta ma non pubblicizzabili;
- Prodotti cosmetici, solari, trucchi e creme;
- Fitoterapici e prodotti omeopatici;
- Integratori alimentari;
- Articoli sanitari, per l’igiene orale e per l’infanzia.
- Farmaci che richiedono una prescrizione medica;
- Farmaci di fascia C, ossia quelli a totale carico dei cittadini.
La burocrazia da seguire sembra abbastanza agevole. Naturalmente devi garantire all’interno del punto vendita un farmacista iscritto all’albo.
Qui trovi una serie di link per avere maggiori informazioni:
1. www.anpinet.org - Associazione Parafarmacie Italiane;
2. www.parafarmacie.it - Consigli per avviare una parafarmacia;
3. www.ufimo.it - Unione Farmacie Informatizzate;
Un’idea ancora nuova per la mentalità italiana, ancora abituata a pensare solo in termini di “farmacie modello vecchio stile”.
La liberalizzazione di Bersani ha aperto un potenziale mercato, ritenuto da molti interessante e da scoprire. Soprattutto per chi ha un minimo di capitale da investire variabile dai 25 mila ai 100 mila euro.
Come in tutte le cose: l’importante è agire.
Se hai aperto una parafarmacia, lascia il Tuo commento al post. La Tua esperienza potrebbe essere di aiuto per altre persone.
Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach
P.S. Se la cosa t’interessa, su Millionaire di settembre, c’è un interessantissimo servizio di Lucia Botta.
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