Insegnare ai propri figli il valore del denaro

Oggi, ho deciso di aiutare Te e le altre persone a valorizzarsi in maniera diversa dai soliti concetti di comunicazione, motivazione e coaching. Oggi parliamo di denaro e di come quest’argomento viene affrontato in famiglia. Per farlo, prendo spunto da un bellissimo articolo di Cristina Galullo apparso su Millionarie di dicembre, sul denaro in famiglia (da leggere, come tutta la rivista).

Cristina afferma che parlare del denaro in famiglia è spesso un tabù ed ha ragione. Poi si domanda se la colpa sia dei padri o dei figli e qui, caro amico, nasce il dilemma. Se mi guardo indietro e penso a mio padre che è scomparso nel 2001, non posso che pensare che la colpa sia sua. Ha sempre pensato da povero, agito da povero e morto da povero. Non mi ha mai trasmesso un solo consiglio su come farlo, il denaro e su come gestirlo, il denaro. Del resto, era troppo indaffarato a tappare i vari buchi in famiglia nonché a lavorare come un matto, con quel suo camion con cui portava rotoli di carta, dal porto di Marina di Carrara alla Cartiera e viceversa. Una vita passata sul camion, la sua. Una vita povera, a pensare ed agire da povero.

Quindi, stando a quanto Ti ho appena raccontato, la colpa è stata sua. Solo sua. Invece no, devo farmi un bell’esame di coscienza e forse, dovresti farlo anche Tu che leggi. Le domande che devo pormi e che devi porti adesso, sono: che cosa ho fatto per imparare a far soldi e gestirli nel migliore dei modi? Ho letto? Mi sono documentato? Ho partecipato a corsi, seminari? Ed ancora, ho agito?

Nel mio caso conosco già tutte le risposte: NIENTE, NULLA, NO, ASSOLUTAMENTE NO ed ancora, NO. Quindi, caro papà, ovunque tu sia, stai tranquillo. La colpa è di entrambi: tu non mi hai insegnato un “fico secco” su come far soldi e gestirli (del resto, il tuo modo di pensare era da povero ed è quello che mi hai trasmesso). Ed io, non mi sono assolutamente “rimboccato le maniche”. Anzi, ho cominciato a pensare come te e l’ho fatto per molti anni della mia vita, senza immaginarmi che vi era anche un altro modo di pensare, di alimentare la mia mente.

Il brutto che ho fatto la stessa cosa con Paola, mia moglie e Sebastian il mio primogenito. Per molti anni ho detto loro che “questo non potevamo permettercelo” ed ancora “adesso non possiamo”, ecc. (Mattia, essendo nato dopo, paradossalmente è stato più fortunato sotto quell’aspetto).

Nel 1994, a piccoli passi ho cominciato a cambiare la mia vita, dopo che casualmente avevo fatto il mio primo incontro con la PNL (Programmazione Neuro-Linguistica). Parlo di un libro difficile ed al tempo stesso fantastico: “La struttura della Magia” di Richard Bandler e John Grinder. Ho cominciato a cambiare la mia mente ed alimentarla di pensieri diversi e ho cominciato a dire a me stesso ed alla mia famiglia “cosa possiamo fare per permettercelo?” ed ancora “per fare in modo che adesso possiamo, cosa dobbiamo fare?”.

Negli anni successivi, anche se con alti e bassi notevoli, la mia vita era già migliorata. Poi arrivò il vero cambiamento dal punto di vista economico, l’ho avuto quando nel novembre 2004, ho “metaforicamente” fatto il mio primo incontro con un signore di nome Robert T. Kiyosaki. In realtà l’ho conosciuto solo attraverso il suo magnifico libro “Padre Ricco Padre Povero”, il cui sottotitolo è: quello che i ricchi insegnano ai figli sul denaro.

Leggendo quel libro mi si sono aperte una miriade di finestre mentali ed ho finalmente capito che mio padre, pover’uomo, poteva solo insegnarmi quello che conosceva, in altre parole: quello che i poveri insegnano ai figli sul denaro. Cioè, nulla.

Leggendo quel libro ed in seguito anche quello di Alfio Bardolla “I soldi fanno la felicità”, è completamente cambiato il mio modo di pensare sul denaro. Oggi, non sono ancora un milionario (a dire la verità, sono molto lontano) anche se ho tutta l’intenzione di smettere di lavorare entro i prossimi cinque anni, ovvero: quando compierò cinquant’anni. Di certo, ho migliorato la mia situazione economica, soprattutto se penso che alcuni anni orsono, grazie al fatto che avevo deciso di lavorare con e per gli Enti Pubblici, ero arrivato sull’orlo del baratro. Leggi il mio articolo “Abbi fede”.

In questo periodo, a piccole dosi, ho cominciato a spiegare a Sebastian e Mattia, le cose che ho imparato sul denaro e su come farlo lavorare per noi. Fino ad alcuni anni fa, lavoravo per i soldi: oggi, faccio in modo che i soldi lavorino per me. E, soprattutto, spiego ai miei figli che devono risparmiare almeno il 15 percento di quello che guadagnano e metterlo da parte, per investirlo. Se sei un papà od una mamma, comincia a farlo anche Tu, segui il mio esempio e metti in pratica le quattro fasi:

Fase Uno. Impara da solo quello che la scuola italiana non Ti ha mai insegnato (e nemmeno lo insegnerà ai Tuoi figli): come funziona il denaro e come fare per gestirlo ed investirlo. Leggi moltissimo, partecipa a corsi e seminari. Tieni aperta la Tua mente e documentati. Acculturati sul denaro e sul come usarlo. Il migliore investimento che potrai mai fare per Te stesso è il “Sapere”;
Fase Due. Cerca un consulente finanziario serio e preparato e fatti aiutare a costruire il Tuo piano finanziario. Decidi se vuoi avere la sicurezza, l’agiatezza o la ricchezza ed insieme a lui, costruisci il Tuo piano finanziario;
Fase Tre. Quando hai imparato qualche cosa d’interessante sul denaro e sugli investimenti, prova a metterlo in pratica. Fallo a piccoli passi, a piccole dosi. Evita di pensare di essere improvvisamente diventato un esperto del settore. Investi sempre in funzione delle Tue possibilità;
Fase Quattro.
Dopo che hai messo in atto quello che hai imparato e verificato che naturalmente funzioni, insegnalo ai Tuoi figli. Senza fargli trovare la “pappa pronta”, responsabilizzali e motivali ad agire mentalmente, a porsi le domande su come fare una certa cosa. Insegna loro ciò che hai imparato e chiedigli di metterlo in pratica. Sempre con la filosofia dei piccoli passi. Fai fare loro piccoli investimenti in funzione delle loro capacità di risparmio (potrebbero cominciare a conoscere il valore del denaro e come farlo rendere investendo in buoni postali ordinari, oppure nei buoni vincolati ed ancora in un piano d’accumulo programmato, ecc.).

Chiaramente non sono un esperto e debbo ancora imparare moltissime cose. Ed è proprio per questo che mi faccio seguire da un consulente finanziario nonché carissimo amico (evita di pensare che per farlo devi aver soldi, io, ho cominciato con lui acquistando, a piccole quote, un Fondo Azionario). Ed è proprio per questo che “divoro” almeno un libro su “benessere finanziario” il mese e partecipo a corsi e seminari.

Dal novembre 2004 ad oggi, ho letto più di 20 libri che parlano di come far soldi e gestirli ed ancora una volta nella mia vita, devo ammettere che la cultura, mi ha aperto delle finestre che prima non vedevo. Come diceva il Padre Ricco a Robert Kiyosaki: “La causa principale della povertà o dei guai finanziari sono la paura e l’ignoranza, non l’economia, lo stato o i ricchi. Sono la paura e l’ignoranza accettate consapevolmente a tenere intrappolate le persone”.

Ti auguro uno splendido e Sereno Natale. Che Tu possa passarlo nel migliore dei modi, insieme a tutta la Tua famiglia, con i regali più belli da mettere sotto l’albero: la salute e la saggezza di essere umile e di voler continuare ad apprendere. Sempre.

Giancarlo Fornei

Bibliografia consigliata:
Padre Ricco Padre Povero, di Robert T. Kiyosaki – Gribaudi Editore;
I soldi fanno la felicità, di Alfio Bardolla – Sperling & Kupfer Editori.

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