Un'interessante intervista a Giacomo Saver, "Il bancario Pentito"!

Oggi pubblico una bella e interessante intervista a Giacomo Saver, colui che in rete si fa chiamare "Il bancario Pentito".

Non credo che nel web esistano foto di Giacomo Saver e forse, non sapremo mai, in realtà, chi è.

Di sicuro sappiamo che ha lavorato in banca e, come dichiara anche nel suo sito, è indipendente al massimo: "Sono un bancario pentito che ha maturato una grande competenza nel campo degli investimenti. Non prendo ordini da NESSUNA banca. Non ricevo alcun compenso da NESSUN istituto...".

In questi giorni, ho contattato Giacomo e gli ho chiesto se era disposto a rispondere a qualche domanda.

Non soltanto è stato di una gentilezza unica ed ha risposto a tutte le domande che gli ho fatto, ma è stato anche velocissimo.

A Giacomo il mio personale GRAZIE!

Grazie per aver accettato l'intervista e, soprattuto, grazie per le dritte che offre nella stessa.

Leggila con particolare attenzione, sono certo che ti sarà molto utile.

Giancarlo Fornei
  

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Intervista a Giacomo Saver
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D. Come vedi l'attuale crisi economica, ti sembra ormai alle spalle o il peggio deve ancora arrivare?

R. Credo che con la crisi del debito degli stati sovrani il fondo sia stato toccato. Ora che c'è la consapevolezza che non è possibile vivere sugli allori ma che occorre riportare l'indebitamento pubblico ad un livello accettabile e sostenibile per le generazioni future credo che si possa intravvedere la luce in fondo al tunnel.

Certo non sarà facile, la crescita economica ristagna e credo questa sia più una depressione stile anni 30 del 900 che non una recessione. Ma il mondo non finirà e mi piace pensare che dopo questa fase ve ne sarà un'altra improntata ad un nuovo livello di benessere più sostenibile ma più duraturo.



D. Quanto rischia l'Italia in questo momento e compreresti i titoli di Stato Italiani?


R. Secondo me se salterà l'Italia imploderà l'Europa, salterà l'euro e tutto il mondo avrà serie difficoltà. Obama si è detto preoccupato per la situazione europea, il che lascia supporre che se da un lato le cose sono gravi, dall'altra c'è la ferma volontà politica a livello planetario di intervenire.

L'Italia non sarà lasciata sola a se stessa. E' un Paese ricco, è venuto fuori da crisi peggiori di questa (l'ultima nel 1992 con l'uscita della Lira dallo SME), ed è troppo grossa per essere abbandonata. Per questi motivi sconsiglio la vendita dei titoli di stato da parte dei risparmiatori che ne hanno ed anzi secondo me oggi è opportuno acquistare titoli italiani.

Offrono rendimenti molto più interessanti di quanto accadeva in passato ed inoltre mentre il rischio percepito dagli operatori è cresciuto, il pericolo reale di un fallimento del nostro Governo è rimasto presso che immutato. Alla 'faccia' di quello che scrivono le agenzie di rating.



D. Tu parli spesso di investire in ETF, puoi spiegare brevemente agli amici del blog i vantaggi più importanti di questo tipo d'investimento?


R. In modo semplice gli ETF presentano tre vantaggi fondamentali:
a) costi bassi. La commissione di gestione di un ETF si aggira mdiamente intorno allo 0,50% annuo contro il 2% ed oltre dei fondi tradizionali;

b) la trasparenza. Un ETF replica fedelmente l'andamento di un indice finanziario, di natura azionaria od obbligazionaria, senza sorprese che non siano legate all'andamento stesso di quel determinato indice. Se il parametro 'clonato' cresce, anche l'ETF salirà nella stessa misura e il medesimo comportamento sarà seguito in caso di ribasso;

c) liquidità. Gli ETF sono scambiati in borsa come tutte le altre azioni, per cui il risparmiatore che voglia uscire dal mercato può farlo in qualunque momento e non deve necessariamente attendere alcuni giorni. E questo è un vantaggio micidiale nei momenti di forte crisi e turbolenza.



D. Qual è la soglia di capitale necessario per investire in ETF?

R. Teoricamente il taglio minimo è pari a circa 100 euro, ma l'ammontare esatto dipende dal prezzo del singolo ETF. E' però sconsigliato investire somme inferiori a 1.500/2.000 euro per volta a causa delle commissioni minime di negoziazione applicate dalle banche, che su importi modesti hanno un'incidenza molto forte.

Inoltre è opportuno che il primo acquisto avvenga per almeno 10/15.000 euro per amortizzare l'imposta di bollo sul dossier titoli.



D. Dove si possono acquistare gli ETF?

R. Gli ETF si possono acquistare presso qualunque banca italiana. Alcuni istituti, tipicamente quelli tradizionali, fanno ostruzionismo dicendo che non è possibile acquistare gli ETF o che essi non sono sicuri. Si tratta di 'colpi bassi' per difendere con le unghie il risparmio gestito che agli istituti finanziari rende molto di più degli ETF.

Ad ogni modo le banche on line non hanno questo tipo di problema, perché permettono la negoaziazione di questi strumenti in modo semplice e sicuro.



D. Consigli di investire in ETF legati ad aziende operanti sull’estrazione di metalli preziosi?

R. No, consiglio di utilizzare solo ETF che replicano i principali indici borsistici (Eurostoxx 50, S&P500, Nikkei e così via).

Il settore dei metalli preziosi è molto volatile e a causa delle quotazioni raggiunte è anche pericoloso. Almeno secondo il mio pensiero.


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